“UNTIL THE LAST RESONANCE”

La risonanza come filo conduttore porta la musicista a esplorare e sperimentare con e sullo strumento nella sua totalità. Il pianoforte è un meraviglioso corpo che respira, da tenere in vita until the last resonance.
  1. Suspended
  2. Until the last resonance
  3. Obstinate
  4. Interferenze
  5. Deep inside [to Marco Betta]

Ornella Cerniglia – piano | prepared piano
All music by Ornella Cerniglia

Recorded live in Palermo, Italy, 2022
Recorded by Alessandro De Rosalia
Edited and mastered by Maurizio Curcio
Artwork by Qmedia

“NOTTURNO PRIMO”
“NOTTURNO SECONDO”

Il titolo dei brani non deve trarre in inganno l’ascoltatore, sebbene nel Notturno Primo si intraveda in controluce la forma tripartita del notturno romantico.
I due pezzi sono legati fra loro: il materiale sonoro che affiora nel primo, riemerge e acquista maggiore nitidezza nel secondo.
I due Notturni vogliono essere un elogio alla notte, intesa non come un “luogo” oscuro e tenebroso, bensì come il momento in cui tutto ci appare più chiaro, come il tempo in cui le nebbie del giorno si dissolvono nel silenzio e svelano ciò che la luce nasconde.
Artwork di G. Lo Bocchiaro

“L’ATTESA”

L’Attesa è oggi il luogo in cui riparare dai troppi input che assillano la nostra quotidianità, la creazione di uno spazio di tempo bianco, liberato dal rumore di fondo in cui siamo immersi, vittime e complici del tutto-e-subito.
Disporci in attesa, oggi, è il gesto iniziale (rivoluzionario?) della creazione di uno spazio in cui ascoltare e riascoltare, virtuosamente esposti alla sorpresa per ciò che non conosciamo o riconosciamo, esposti al rischio e alle eccitazioni del tradimento, della perdita di controllo, magari per scoprire, rientrati nel mondo quotidiano, che l’ospite o l’istante tanto attesi dal futuro, siano giunti infine da una memoria che non sapevamo più neppure di avere.
Nel secolo scorso l’Attesa è stato uno degli atteggiamenti più comuni tra le mille rifrazioni di sensibilità in cui si sono articolate le avanguardie artistiche e musicali: l’attesa utopica, positiva, di una rivoluzione infine rivelatasi più ritardataria del proverbiale Godot, o l’attesa della catastrofe nucleare, ugualmente utopica e terrorizzante.

L’attesa è il titolo dell’EP di debutto solista di Ornella Cerniglia, pianista, compositrice e catalizzatrice di sensibilità, che anticipa l’album full-lenght in preparazione per il 2018. È l’invito a condividere lo spazio dell’Attesa, a compiere insieme, musicista e ascoltatori, la sospensione del tempo razionale del profitto, per inventare un comune spazio interiore in cui memoria e futuro, sapienza e sensualità, artigianato e arte possano coincidere nel presente dell’ascolto.

L’attesa nasce da un incontro inevitabile, quello dell’artista siciliana con Almendra Music, durante la produzione di Kinderheim, l’album di Mezz Gacano con il Self-Standing Ovation Boskàuz Ensemble, di cui Ornella è pianista residente. In omaggio alle connessioni creative che nascono a casa di Almendra, L’attesa ospita anche un contributo di Giovanni Di Giandomenico al synth analogico, presente nella title track.

ALBERTO FAVARA
“SONG OF THE LAND AND THE SEA OF SICILY”

Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, Alberto Favara fissava su
pentagramma, con rigoroso e pionieristico metodo etnomusicologico, le melodie della
tradizione orale siciliana. Dal Corpus delle musiche popolari siciliane, pubblicato più di
trent’anni dopo la sua morte, Favara selezionò i brani più significativi, e li armonizzò per
voce e pianoforte in una edizione divulgativa, edita da Ricordi tra il 1907 e il 1954, col
titolo Canti della terra e del mare di Sicilia.
A distanza di quasi un secolo, Irene Ientile e Ornella Cerniglia ne hanno curato un’edizione
discografica (SACD) per l’etichetta Inedita, offrendo per la prima volta una selezione
monografica di questi magnifici canti, accompagnata da un saggio critico di Paolo Emilio
Carapezza.